8 ottobre 2014

Assistenti familiari: l’addetto alla compagnia è un AS

Ho assunto un’assistente familiare per fare compagnia a mia madre anziana ma completamente autosufficiente: quale sarà il suo inquadramento e la sua retribuzione?
L’art. 10 del Ccnl degli addetti ai servizi domestici intitolato “inquadramento dei lavoratori”, fornisce una descrizione piuttosto dettagliata delle mansioni corrispondenti ad ogni livello di inquadramento del lavoratore, cui naturalmente corrisponderà un livello retributivo diverso.
Al suo interno si effettua una netta distinzione tra gli operatori “addetti alla mera compagnia”, cui è attribuito il livello AS, gli addetti all’assistenza personale di persona autosufficiente, cui è attribuito il livello BS, e gli addetti all’assistenza di persona non autosufficiente, cui è attribuito il livello CS.
Il primo requisito discriminante per l’attribuzione del livello AS è che il lavoratore “non svolge alcuna prestazione lavorativa”, meno che mai, dunque di assistenza né di cura della casa o della persona, e si limita a mere funzioni di “compagnia” e intrattenimento. Il secondo requisito richiamato dalla norma riguarda il fatto che la persona nei cui confronti viene svolta tale attività deve essere autosufficiente.
Se dunque la lavoratrice si limita a questa invalicabile mansione di mera compagnia e presenza, il livello di inquadramento, e pure la relativa retribuzione, può essere identificato in AS.
In tutti gli altri casi in cui la lavoratrice svolge una funzione ulteriore di assistenza e cura, anche minima della persona (ad esempio sorveglia la somministrazione dei medicinali, prepara la cena o provvede alla spesa) dovrà essere inquadrata nel livello superiore a seconda delle condizioni effettive della persona assistita (autosufficiente o non autosufficiente), a meno che non svolga mansioni che si limitano alla cura della casa (l’addetto alle pulizie per due o tre volte alla settimana).